Essere più vitali e provare più emozioni è spaventoso. Ho lavorato con un giovane il cui corpo era assai poco vitale: era teso e contratto, i suoi occhi erano spenti, il colore della pelle giallastro, il respiro superficiale. Respirando profondamente e facendo alcuni esercizi, il suo corpo divenne più vitale: gli occhi si fecero più brillanti, il colorito migliorò, sentì dei formicolii in alcune parti del corpo, le gambe cominciarono a vibrare.
Ma a quel punto disse: “E’ troppo per me, non lo sopporto”.
Penso che siamo tutti, chi più chi meno, nella situazione di quel giovane. Vogliamo essere più vitali e sentire di più, ma ne abbiamo paura. La nostra paura di vivere si vede dal modo in cui ci teniamo occupati per non sentire, corriamo per non doverci fermare di fronte a noi stessi, ci stordiamo di alcool e droghe per non sentire il nostro essere. Dato che abbiamo paura della vita, cerchiamo di controllarla o dirigerla. Crediamo che essere trasportati dalle emozioni sia cattivo o pericoloso. (….) Richiede che ci fermiamo e che smettiamo di agitarci, che ci prendiamo il tempo di respirare e di sentire. In questo processo possiamo sentire il nostro dolore, ma se abbiamo il coraggio di accettarlo ne trarremo anche piacere. Se possiamo guardare in faccia il nostro vuoto interiore, troveremo l’appagamento. Se possiamo attraversare la nostra disperazione, scopriremo la gioia. E in questa impresa avremo bisogno di aiuto.
A. Lowen
Onorare il corpo p.124
Categoria: Libri e frasi di Lowen
Reprimere le emozioni
I bambini reprimono gran parte delle loro emozioni per adattarsi alle condizioni dell’ambiente familiare. Cominciano col trattenere le espressioni di paura, rabbia, tristezza e di gioia perché pensano che i loro genitori non siano in grado di confrontarsi con questi sentimenti. Di conseguenza diventano sottomessi o ribelli; né l’uno né l’altro di questi due atteggiamenti rappresenta una espressione genuina di sentimento. La ribellione è spesso la copertura di un bisogno, mentre la sottomissione è spesso la negazione della rabbia e della paura.
I sentimenti sorgono come impulsi o movimenti spontanei dal centro vitale dell’individuo. Per reprimere un sentimento bisogna smorzare e limitare la vitalità e motilità del corpo. Così lo sforzo per reprimere un sentimento diminuisce necessariamente tutto il sentire…
I sentimenti sono la vita del corpo così come i pensieri sono la vita della mente.
A.Lowen
Espansione e integrazione del corpo in bioenergetica, pg. 105
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