I bambini reprimono gran parte delle loro emozioni per adattarsi alle condizioni dell’ambiente familiare. Cominciano col trattenere le espressioni di paura, rabbia, tristezza e di gioia perché pensano che i loro genitori non siano in grado di confrontarsi con questi sentimenti. Di conseguenza diventano sottomessi o ribelli; né l’uno né l’altro di questi due atteggiamenti rappresenta una espressione genuina di sentimento. La ribellione è spesso la copertura di un bisogno, mentre la sottomissione è spesso la negazione della rabbia e della paura.
I sentimenti sorgono come impulsi o movimenti spontanei dal centro vitale dell’individuo. Per reprimere un sentimento bisogna smorzare e limitare la vitalità e motilità del corpo. Così lo sforzo per reprimere un sentimento diminuisce necessariamente tutto il sentire…
I sentimenti sono la vita del corpo così come i pensieri sono la vita della mente.
A.Lowen
Espansione e integrazione del corpo in bioenergetica, pg. 105